IL TERRITORIO

Si trova nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, nei pressi del Lago di Barrea, tra il fiume Sangro, i boschi di faggio e la bella pineta di Pinus Nigra. L'intreccio di elementi naturali e culturali costituisce il carattere affascinante del territorio i cui tratti fondamentali riguardano una straordinaria varietà di paesaggi.

La diffusa presenza di  animali selvatici consente di avvistare cervi, volpi, scoiattoli e una varietà di uccelli; con un po' di fortuna si posso avvistare, durante le escursioni e non, camosci, aquile, orsi e lupi.

Il patrimonio floristico comprende, fra le 1800 specie di piante presenti, la famosa orchidea Scarpetta di Venere, l'anemone, il croco, la rosa canina, il giglio rosso, la genziana, l'iris marsica e ancora altre numerosissime specie.

Sono presenti diversi musei in grado di costruire un motivo di attrazione per i visitatori, ma anche di far crescere nella comunità locale la consapevolezza e l'orgoglio della propria identità. Le lavorazioni artigianali e l'offerta di prodotti tipici completano un'offerta che risulta apprezzata da tutti.


IL PINO NERO

Si tratta di una conifera delle pinacee, probabile relitto dell'era glaciale e pertanto specie di elevato valore botanico. Ha forma piramidale e può raggiungere i 30 metri di altezza. Il tronco è dritto e rivestito da una corteccia rugosa e fessurata. Gli aghi lunghi fino a 10 cm sono posti a coppie sui rami. E' una specie monoica: i coni o strobili, le pigne, hanno forma di pera e portano i semi, che tra l'altro forniscono nutrimento a scoiattoli, roditori in generale e uccelli. Le pigne ormai secche e aperte si raccolgono e si utilizzano tradizionalmente per avviare il fuoco di stufe e camini.


IL CERVO

E' il più grosso mammifero erbivoro presente dappertutto nel Parco, in particolar modo nella Vallis Regia e nel territorio di Villetta Barrea. Costituisce branchi di femmine e giovani, mentre i maschi vivono prevalentemente solitari fatta eccezione per la stagione riproduttiva, alla fine dell'estate, quando riecheggiano i possenti bramiti di richiamo che preludono alla costituzione degli harem e a qualche sporadico combattimento tra individui dominanti.

Nei cervidi solo il maschio porta sul cranio le appendici chiamate "palchi", per differenziarle dalle "corna" caratteristiche dei bividi (es. camosci). Il maschio può raggiungere i 2 metri di lunghezza e i 15 chili di peso, quindi il doppio delle femmine. I cerbiatti, nati nel pieno della primavera, hanno il mantello maculato, non hanno odore e, restando immobili nell'erba alta, riescono a sfuggire ai pericoli.